Ho finito finalmente la trilogia degli Hunger Games.
Non recensisco il 2 perchè secondo me si tratta di un libro di passaggio, non mi è piaciuto particolarmente, a parte il secondo atto, nell'arena, che aveva qualche spunto interessante.
Secondo me si poteva riassumere la prima parte del libro e metterla in coda al primo e invece iniziare il terzo con i giochi della memoria, 75a edizione!
Infatti tornando a parlare di HG3, quello che manca in questo libro è l'arena! La trama si svolge infatti sull'onda della rivoluzione, però non ci sono vere idee innovative. La parte finale dell'assalto a Capitol City è veramente trita e poi troppi morti attorno a Katniss.
Invece devo dire che questo libro mi ha stupito molto positivamente per come è scritto. La Suzanne Collins riesce a trovare delle vere perle, frasi asciutte e mai banali per descrivere i mutevoli stati d'animo della nostra.
Ho riletto con attenzione alcuni brani e consiglio a chi ama la letteratura o chi si cimenta nello scrivere, di studiare con attenzione lo stile di questo best seller, perchè si può imparare parecchio, a mio modesto parere.
Per il resto la storia, così potente e piena di fantasia del primo libro, qui è piuttosto lineare. La Katniss è sempre lei, meno presente a sè stessa e quindi più in balia degli eventi. Gale è sempre più insopportabile, ma a me non è mai piaciuto e gli altri personaggi sono poco più che abbozzati.
L'unica nota stonata della psicologia di Katniss è la totale mancanza di appetiti sessuali. Capisco che sia dedicato ai young adult, ma in tre libri, non so quante mila parole, possibile che alla cara Katniss non baleni neanche mai una volta in testa il pensiero, l'intenzione o anche solo la voglia di sperimentare il sesso?
Ha solo 17 anni direte voi, ma io a 17 anni non pensavo ad altro ^.^
Comunque lo consiglio, e poi chi ha letto i primi due non potrà farne a meno.
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mercoledì 11 luglio 2012
giovedì 5 luglio 2012
Hyperion di Dan Simmons
Ho letto questo libro circa un anno fa, e l'ho dovuto comprare usato perchè era introvabile. Ma adesso Fanucci l'ha ristampato, rinverdendone le sorti.
La trama parla del lontano futuro: nel 2700 gli esseri umani, grazie allo sviluppo della tecnologia dei teleporter, si spostano istantaneamente nella galassia, ma un terribile esperimento, il Grande Errore, ha causato la distruzione della Terra e la diaspora dell'uomo nello spazio, dando vita così a una nuova federazione che unisce tutti i mondi abitati: l'Egemonia dell'Uomo.
Sette pellegrini affrontano un ultimo viaggio verso Hyperion, in cerca delle risposte agli enigmi della loro vita. Ognuno di loro deve raccontare agli altri la propria storia, per farsi conoscere e dimostrare di non essere una spia. I racconti dei sette ruotano intorno ai mondi e alle difficoltà che circondano lo spazio: dalla minaccia degli Ouster, discendenti dei primi coloni che fanno a meno della tecnologia, al ruolo della Chiesa Shrike, temuta da tutti. E in questi racconti sta la chiave che permetterebbe loro di salvare l'umanità.
E' un libro affascinante, pauroso e tagliente come una delle lame dello Shrike. Non è consigliato a chi è digiuno di fantascienza, occorre amare questo genere per apprezzare Simmons, secondo me.
Ci sono delle idee sui personaggi che colpiscono profondamente e scavano nel profondo del lettore.
Il libro è scritto ricalcando i Canterbury Tales e i racconti dei pellegrini vari ci portano in molti mondi diversi, e ciascuno diventa una storia distinta, attraverso la concezione grandiosa e i dettagli.
Il pianeta di Hyperion è particolarmente ben concepito, con sufficiente varietà, plausibilità, storia e potrebbe realmente esistere da qualche parte.
Quel vecchio cliché in sci-fi, in cui ogni pianeta ha una caratteristica distintiva - e, probabilmente, una cultura, una lingua, un governo - ha lasciato il posto a qualcosa di più realistico negli ultimi decenni, e Hyperion è un primo esempio di questa tendenza positiva.Simmons ha un enorme talento per la descrizione e soprattutto per le sensazioni dei personaggi.
Vale la pena notare che il plot del romanzo è tanto affascinante per il lettore quanto lo sono i racconti dei pellegrini , delle vere e proprie chicche che vanno da romanzo poliziesco al raccontio di guerra al romance.
Uno dei libri di fantascienza più estremi e più belli che potrete mai leggere.
La trama parla del lontano futuro: nel 2700 gli esseri umani, grazie allo sviluppo della tecnologia dei teleporter, si spostano istantaneamente nella galassia, ma un terribile esperimento, il Grande Errore, ha causato la distruzione della Terra e la diaspora dell'uomo nello spazio, dando vita così a una nuova federazione che unisce tutti i mondi abitati: l'Egemonia dell'Uomo.
Sette pellegrini affrontano un ultimo viaggio verso Hyperion, in cerca delle risposte agli enigmi della loro vita. Ognuno di loro deve raccontare agli altri la propria storia, per farsi conoscere e dimostrare di non essere una spia. I racconti dei sette ruotano intorno ai mondi e alle difficoltà che circondano lo spazio: dalla minaccia degli Ouster, discendenti dei primi coloni che fanno a meno della tecnologia, al ruolo della Chiesa Shrike, temuta da tutti. E in questi racconti sta la chiave che permetterebbe loro di salvare l'umanità.
E' un libro affascinante, pauroso e tagliente come una delle lame dello Shrike. Non è consigliato a chi è digiuno di fantascienza, occorre amare questo genere per apprezzare Simmons, secondo me.
Ci sono delle idee sui personaggi che colpiscono profondamente e scavano nel profondo del lettore.
Il libro è scritto ricalcando i Canterbury Tales e i racconti dei pellegrini vari ci portano in molti mondi diversi, e ciascuno diventa una storia distinta, attraverso la concezione grandiosa e i dettagli.
Il pianeta di Hyperion è particolarmente ben concepito, con sufficiente varietà, plausibilità, storia e potrebbe realmente esistere da qualche parte.
Quel vecchio cliché in sci-fi, in cui ogni pianeta ha una caratteristica distintiva - e, probabilmente, una cultura, una lingua, un governo - ha lasciato il posto a qualcosa di più realistico negli ultimi decenni, e Hyperion è un primo esempio di questa tendenza positiva.Simmons ha un enorme talento per la descrizione e soprattutto per le sensazioni dei personaggi.
Vale la pena notare che il plot del romanzo è tanto affascinante per il lettore quanto lo sono i racconti dei pellegrini , delle vere e proprie chicche che vanno da romanzo poliziesco al raccontio di guerra al romance.
Uno dei libri di fantascienza più estremi e più belli che potrete mai leggere.
domenica 13 maggio 2012
Lo scontro finale. Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Rick Riordan - Recensione
Percy Jackson è una famosa saga letteraria del genere fantasy scritta da Rick Riordan.
La serie si compone di 5 libri basati prevalentemente sulla mitologia Greca pur essendo ambientati negli Stati Uniti. E' stato criticato per l'aderenza approssimitavia alla reale mitologia classica.
Dal primo libro è stato tratto un film distribuito nelle sale nel 2010. Il protagonista della saga è un ragazzino di nome Perseus Jackson, da tutti chiamato Percy, che a 12 anni scopre di essere un semidio (mezzosangue nel libro) figlio nientemeno che del dio del mare Poseidone.
Infatti gli antichi dei sono vivi e attivi e il Monte Olimpo, dove essi dimorano, si trova a New York, ancorato al seicentesimo piano dell'Empire State Building.
Nel corso della serie Percy, assieme agli amici Annabeth e Grover e al fratellastro Tyson e Talia (figlia di Zeus resuscitata grazie al Vello), si trova a battagliare contro i Titani, per impedire che essi rimpiazzino gli dei e conquistino il mondo.
In quest'ultimo libro lo abbiamo lasciato alla fine dall'impresa che lo ha condotto nel Labirinto di Dedalo, insieme ai suoi inseparabili amici semi dei Annabeth figlia di Atena, il ciclope Tyson e il buffo satiro Grover. E adesso dove si trova Percy Jackson, semidio figlio di Poseidone e destinatario di una misteriosa profezia? In attesa di compiere i sedici anni, Percy sta pensando di prendersi una vacanza con l'amica Rachel, quando sul cofano della loro auto atterra malamente il pegaso Blackjack direttamente da Beckendorf in tenuta da combattimento. La vacanza, pare, dovrà attendere, perché è giunta l'ora della battaglia finale tra Crono, il Signore dei Titani, e gli dei dell'Olimpo. Certo, sarebbe tutto molto più facile se gli dei non fossero a loro volta in contrasto tra di loro e unissero invece le forze per salvare la Terra dalla devastazione di Crono.
Ma trovare una mediazione tra i divini Zeus, Poseidone e il terribile Ade sembra ancora più difficile che sconfiggere il tremendo Tifone che sta abbattendo la sua forza devastante sugli Stati Uniti. Ancora una volta saranno i semidei, guidati da Percy, ad intraprendere la più incredibile delle imprese, perché l'armata di Crono è più potente che mai, soprattutto da quando alcuni traditori si sono arruolati nelle loro fila, aumentando il suo potere.
Il libro è scorrevole e si lascia leggere come tutti quelli di Riordan. Consigliato per un bel regalo!
La serie si compone di 5 libri basati prevalentemente sulla mitologia Greca pur essendo ambientati negli Stati Uniti. E' stato criticato per l'aderenza approssimitavia alla reale mitologia classica.
Dal primo libro è stato tratto un film distribuito nelle sale nel 2010. Il protagonista della saga è un ragazzino di nome Perseus Jackson, da tutti chiamato Percy, che a 12 anni scopre di essere un semidio (mezzosangue nel libro) figlio nientemeno che del dio del mare Poseidone.
Infatti gli antichi dei sono vivi e attivi e il Monte Olimpo, dove essi dimorano, si trova a New York, ancorato al seicentesimo piano dell'Empire State Building.
Nel corso della serie Percy, assieme agli amici Annabeth e Grover e al fratellastro Tyson e Talia (figlia di Zeus resuscitata grazie al Vello), si trova a battagliare contro i Titani, per impedire che essi rimpiazzino gli dei e conquistino il mondo.
In quest'ultimo libro lo abbiamo lasciato alla fine dall'impresa che lo ha condotto nel Labirinto di Dedalo, insieme ai suoi inseparabili amici semi dei Annabeth figlia di Atena, il ciclope Tyson e il buffo satiro Grover. E adesso dove si trova Percy Jackson, semidio figlio di Poseidone e destinatario di una misteriosa profezia? In attesa di compiere i sedici anni, Percy sta pensando di prendersi una vacanza con l'amica Rachel, quando sul cofano della loro auto atterra malamente il pegaso Blackjack direttamente da Beckendorf in tenuta da combattimento. La vacanza, pare, dovrà attendere, perché è giunta l'ora della battaglia finale tra Crono, il Signore dei Titani, e gli dei dell'Olimpo. Certo, sarebbe tutto molto più facile se gli dei non fossero a loro volta in contrasto tra di loro e unissero invece le forze per salvare la Terra dalla devastazione di Crono.
Ma trovare una mediazione tra i divini Zeus, Poseidone e il terribile Ade sembra ancora più difficile che sconfiggere il tremendo Tifone che sta abbattendo la sua forza devastante sugli Stati Uniti. Ancora una volta saranno i semidei, guidati da Percy, ad intraprendere la più incredibile delle imprese, perché l'armata di Crono è più potente che mai, soprattutto da quando alcuni traditori si sono arruolati nelle loro fila, aumentando il suo potere.
Il libro è scorrevole e si lascia leggere come tutti quelli di Riordan. Consigliato per un bel regalo!
mercoledì 9 maggio 2012
La biblioteca dei morti - Glenn Cooper, recensione
Questo romanzo comincia nel dicembre 782 in un’abbazia sull’isola di Vectis (Inghilterra), quando il piccolo Octavus, accolto dai frati per pietà, prende un foglio di pergamena e inizia a scrivere un infinito elenco di nomi affiancati da numeri. Una lista enigmatica e inquietante.
Ma questo romanzo comincia anche il 12 febbraio 1947, a Londra, quando Winston Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla sua morte. Una decisione atroce ma necessaria.
E poi questo romanzo comincia il 10 luglio 1947, a Washington, quando Harry Truman, il presidente della prima bomba atomica, scopre un segreto che, se conosciuto, scatenerebbe il panico nel mondo intero. Un segreto lontano e vicinissimo. Infine questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, a New York, quando il promettente banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore. E la stessa cosa succede ad altri cinque individui. Un destino crudele e imprevedibile.
E' il romanzo d'esordio di Glenn Cooper ed è un esordio con il botto. Naturalmente,le tre vicende,così apparentemente scollegate tra loro,finiscono col sovrapporsi e mescolarsi attraverso lo scorrere delle pagine del romanzo... Il punto forte del libro risiede certamente proprio in questi salti temporali continui,che stuzzicano il lettore a scoprire cosa lega le tre vicende,e allo stesso tempo rendono l'opera estremamente dinamica e poco noiosa.
Di contro,però',i personaggi sono davvero stereotipati (uno su tutti,il detective "reietto",dedito all'alcool e alle femmine,che si trasforma di nuovo in eroe...),il linguaggio narrativo direi scolastico e, secondo me,la trama mai veramente avvincente,forse anche per la scelta dell'Autore,piuttosto strana,di rivelare l'identità del killer precocemente,concentrandosi,nella parte finale del libro,sulle motivazioni alla base dei presunti omicidi, un po' tipo Io uccido di Faletti... In definiva,una lettura piacevole, leggera,che però, secondo me non appassiona alla lettura come altri romanzi del genere e per questo,non capisco come sia potuto diventare un "bestseller".
Potete regalarlo a una persona un po' noiosetta... :) Glenn Cooper è nato nel 1953, è cresciuto nella periferia di New York.
Ma questo romanzo comincia anche il 12 febbraio 1947, a Londra, quando Winston Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla sua morte. Una decisione atroce ma necessaria.
E poi questo romanzo comincia il 10 luglio 1947, a Washington, quando Harry Truman, il presidente della prima bomba atomica, scopre un segreto che, se conosciuto, scatenerebbe il panico nel mondo intero. Un segreto lontano e vicinissimo. Infine questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, a New York, quando il promettente banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore. E la stessa cosa succede ad altri cinque individui. Un destino crudele e imprevedibile.
E' il romanzo d'esordio di Glenn Cooper ed è un esordio con il botto. Naturalmente,le tre vicende,così apparentemente scollegate tra loro,finiscono col sovrapporsi e mescolarsi attraverso lo scorrere delle pagine del romanzo... Il punto forte del libro risiede certamente proprio in questi salti temporali continui,che stuzzicano il lettore a scoprire cosa lega le tre vicende,e allo stesso tempo rendono l'opera estremamente dinamica e poco noiosa.
Di contro,però',i personaggi sono davvero stereotipati (uno su tutti,il detective "reietto",dedito all'alcool e alle femmine,che si trasforma di nuovo in eroe...),il linguaggio narrativo direi scolastico e, secondo me,la trama mai veramente avvincente,forse anche per la scelta dell'Autore,piuttosto strana,di rivelare l'identità del killer precocemente,concentrandosi,nella parte finale del libro,sulle motivazioni alla base dei presunti omicidi, un po' tipo Io uccido di Faletti... In definiva,una lettura piacevole, leggera,che però, secondo me non appassiona alla lettura come altri romanzi del genere e per questo,non capisco come sia potuto diventare un "bestseller".
Potete regalarlo a una persona un po' noiosetta... :) Glenn Cooper è nato nel 1953, è cresciuto nella periferia di New York.
lunedì 7 maggio 2012
Carrisi - il suggeritore - recensione
Questo libro è il thriller d'esordio scritto da un autore italiano, che si confronta con un genere finora appannaggio dei grandi autori americani.
C'è però un qualcosa di finto nel manierismo della scrittura di Carrisi. A me è sembrato che abbia visto un po' troppi episodi dei serial televisivi, tipo CSI o Criminal Minds. E l'ambientazione "indefinita", non aiuta. Comunque è una storia che esplora la zona grigia fra il bene e il male. Qualcosa di altamente sconvolgente è successo, che richiede tutta la sagacia degli agenti della Squadra Speciale sotto la onniscente guida dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico sfaccettato, che li mette costantemente alla prova in un'indagine in cui ogni cattiveria porta un messaggio. Insomma niente di nuovo da Seven in poi...
Immancabile l'arrivo della bellocia Mila Vasquez, un'investigatrice specializzata guarda un po' nella caccia alle persone scomparse, che forma naturalmente un legame speciale con il belloccio dottor Gavila. Ma naturalmente un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome e un cognome all'abisso, ne scopre un altro ancora più profondo...
Ho fatto una faticaccia a leggerlo. Avevo costantemente l'idea di qualcosa di costruito: come quando si va al cinema e invece di seguire la trama ammiri la splendida fotografia o le musiche scadenti: - troppo sangue e di violenza gratuita,
- personaggi stereotipati, così come le loro azioni e accoppiamenti
- descrizioni leziose e e infinatamente noiose, giusto per riempire le pagine. Ho pensato più volte di abbandonarlo.
E invece, purtoppo sono arrivata al finale. Non voglio rovinarvelo, se avete avuto in regalo questo libro, ma... io non l'ho capito. Auguri a voi che vi avventurerete nella lettura. Sconsigliato, non regaletelo!
Donato Carrisi:
C'è però un qualcosa di finto nel manierismo della scrittura di Carrisi. A me è sembrato che abbia visto un po' troppi episodi dei serial televisivi, tipo CSI o Criminal Minds. E l'ambientazione "indefinita", non aiuta. Comunque è una storia che esplora la zona grigia fra il bene e il male. Qualcosa di altamente sconvolgente è successo, che richiede tutta la sagacia degli agenti della Squadra Speciale sotto la onniscente guida dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico sfaccettato, che li mette costantemente alla prova in un'indagine in cui ogni cattiveria porta un messaggio. Insomma niente di nuovo da Seven in poi...
Immancabile l'arrivo della bellocia Mila Vasquez, un'investigatrice specializzata guarda un po' nella caccia alle persone scomparse, che forma naturalmente un legame speciale con il belloccio dottor Gavila. Ma naturalmente un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome e un cognome all'abisso, ne scopre un altro ancora più profondo...
Ho fatto una faticaccia a leggerlo. Avevo costantemente l'idea di qualcosa di costruito: come quando si va al cinema e invece di seguire la trama ammiri la splendida fotografia o le musiche scadenti: - troppo sangue e di violenza gratuita,
- personaggi stereotipati, così come le loro azioni e accoppiamenti
- descrizioni leziose e e infinatamente noiose, giusto per riempire le pagine. Ho pensato più volte di abbandonarlo.
E invece, purtoppo sono arrivata al finale. Non voglio rovinarvelo, se avete avuto in regalo questo libro, ma... io non l'ho capito. Auguri a voi che vi avventurerete nella lettura. Sconsigliato, non regaletelo!
Donato Carrisi:
sabato 5 maggio 2012
George RR Martin - I guerrieri del ghiaccio - recensione
Prima di tutto un breve sunto della saga:
dove siamo arrivati?
Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco/A Song of Ice and Fire (adulti)
1. A Game of Thrones, 1996 (Il Trono di Spade, 1999 + Il Grande Inverno, 2000)
2. A Clash of Kings, 1998 (Il Regno dei Lupi, 2001 + La Regina dei draghi, 2001)
3. A Storm of Swords, 2000 (Tempesta di spade, 2002 + I fiumi della guerra, 2002 + Il portale delle tenebre, 2003)
4. A Feast for Crows, 2005 (Il dominio della regina, 2006 + L’ombra della profezia, 2007)
5. A Dance with Dragons, 2011 (Il guerrieri del ghiaccio, 2011 + altri 2 voumi, a seguire)
6. The Winds of Winter, a seguire
7. A Dream of Spring, a seguire
E’ passato moltissimo tempo dalla lettura delle ultime pagine de "Il dominio della regina" e dell"ombra della profezia" (i due volumi in cui, per ragioni commerciali +€! nel 2006 e 2007, fu diviso Feast for Crows). Mi è venuta una gran voglia di rileggere la saga di Martin anche dopo aver visto la serie televisiva di HBO, a Games of Thrones.
A Feast è stato un libro di passaggio, e questo Guerrieri del Ghiaccio non è molto meglio. L'unico punto positivo è che ritroviamo due personaggi che ci hanno fatto amare la serie, come Danaerys Targaryen e Tyrion Lannister. La parabola di Tyrion è interessante e catartica, mentre la povera Dani si trascina di capitolo in capitolo, circondata da cattivi consiglieri e paralizzata dalle sue scelte per mantenere il potere a Mereen. Una buona idea per mostrare il peso del potere, però forse un po' troppo "sviluppata" (i.e. lunga).
Poi riprendono le vicende alla barriera, anche qui con ben poca azione e poi il vecchio Martin introduce una caterva di nuovi personaggi e di nuovi POV e anche un twist inatteso nella saga dei Targaryen, resuscitando un figlio di Raehgar e della povera Elia.
Insomma tirando le fila, un libro migliore di A Feast, però molto al di sotto degli standard dei primi libri della saga, perchè... la scrittura è buona e i personaggi ben descritti, così come le situazioni e le loro emozioni, ma NON SUCCEDE NIENTE!!!
Comunque buona lettura a tutti i fan di Martin e ... teniamo duro, prima o poi lo finirà!
1. A Game of Thrones, 1996 (Il Trono di Spade, 1999 + Il Grande Inverno, 2000)
2. A Clash of Kings, 1998 (Il Regno dei Lupi, 2001 + La Regina dei draghi, 2001)
3. A Storm of Swords, 2000 (Tempesta di spade, 2002 + I fiumi della guerra, 2002 + Il portale delle tenebre, 2003)
4. A Feast for Crows, 2005 (Il dominio della regina, 2006 + L’ombra della profezia, 2007)
5. A Dance with Dragons, 2011 (Il guerrieri del ghiaccio, 2011 + altri 2 voumi, a seguire)
6. The Winds of Winter, a seguire
7. A Dream of Spring, a seguire
E’ passato moltissimo tempo dalla lettura delle ultime pagine de "Il dominio della regina" e dell"ombra della profezia" (i due volumi in cui, per ragioni commerciali +€! nel 2006 e 2007, fu diviso Feast for Crows). Mi è venuta una gran voglia di rileggere la saga di Martin anche dopo aver visto la serie televisiva di HBO, a Games of Thrones.
A Feast è stato un libro di passaggio, e questo Guerrieri del Ghiaccio non è molto meglio. L'unico punto positivo è che ritroviamo due personaggi che ci hanno fatto amare la serie, come Danaerys Targaryen e Tyrion Lannister. La parabola di Tyrion è interessante e catartica, mentre la povera Dani si trascina di capitolo in capitolo, circondata da cattivi consiglieri e paralizzata dalle sue scelte per mantenere il potere a Mereen. Una buona idea per mostrare il peso del potere, però forse un po' troppo "sviluppata" (i.e. lunga).
Poi riprendono le vicende alla barriera, anche qui con ben poca azione e poi il vecchio Martin introduce una caterva di nuovi personaggi e di nuovi POV e anche un twist inatteso nella saga dei Targaryen, resuscitando un figlio di Raehgar e della povera Elia.
Insomma tirando le fila, un libro migliore di A Feast, però molto al di sotto degli standard dei primi libri della saga, perchè... la scrittura è buona e i personaggi ben descritti, così come le situazioni e le loro emozioni, ma NON SUCCEDE NIENTE!!!
Comunque buona lettura a tutti i fan di Martin e ... teniamo duro, prima o poi lo finirà!
venerdì 4 maggio 2012
Hunger Games recensione libro
Il Nord America è stato devastato e sulle sue ceneri è nato lo stato libero di Panem. Panem è composto da 13 distretti, (ogni distretto deve provvere a una certa attività) e governati dai tiranni di Capitol City (dovrebbe trovarsi nella zona delle Montagne Rocciose).
Ma i distretti più poveri si ribellano e Capitol City li sconfigge, distruggendo il… tredicesimo distretto. Come punizione, da 70 anni, ogni anno, un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni, appartenenti ai 12 distretti rimasti, vengono selezionati attraverso una selvaggia lotteria e obbligati a partecipare a The Hunger Games, un evento televisivo (un reality show) in cui i partecipanti, anche detti “tributi”, sono gettati in una ampia arena all’aperto e costretti a sopravvivere per alcune settimane. E visto che… ne resterà soltanto uno, l’unica speranza di uscirne vivi è… uccidere tutti gli altri.
Katniss, la protagonista, che per sfamare sua madre e la sua sorellina deve andare a caccia tutti i giorni, è ormai adusa ad una vita piena di privazioni, ma il giorno della mietitura (in cui vengono sorteggiati i due tributi che dovranno partecipare al reality) quando sente estrarre il nome di sua sorella appena 12enne si offre immediatamente volontaria. Ci si immedesima subito con lei ed è la protagonista ideale, piena di carattere e anche di fragilità. Un po' meno mi è invece piaciutla figura di Peeta, poco verosimile in realtà. "Hunger Games" è un libro originalissimo, molto appassionante, e con una trama, a mio avviso, eccezionale! Primo di una trilogia di cui in Italia sono stati pubblicati i primi due libri (il cui secondo, "La ragazza di fuoco", lo leggerò prossimamente) "Hunger Games" è adesso anche un film. buona lettura
Katniss, la protagonista, che per sfamare sua madre e la sua sorellina deve andare a caccia tutti i giorni, è ormai adusa ad una vita piena di privazioni, ma il giorno della mietitura (in cui vengono sorteggiati i due tributi che dovranno partecipare al reality) quando sente estrarre il nome di sua sorella appena 12enne si offre immediatamente volontaria. Ci si immedesima subito con lei ed è la protagonista ideale, piena di carattere e anche di fragilità. Un po' meno mi è invece piaciutla figura di Peeta, poco verosimile in realtà. "Hunger Games" è un libro originalissimo, molto appassionante, e con una trama, a mio avviso, eccezionale! Primo di una trilogia di cui in Italia sono stati pubblicati i primi due libri (il cui secondo, "La ragazza di fuoco", lo leggerò prossimamente) "Hunger Games" è adesso anche un film. buona lettura
lunedì 22 novembre 2010
Harry Potter e i Doni della Morte - Opinione
Molti di voi penseranno di regalare il settimo libro della saga Rowlinghiana a Natale, essendo anche uscito il film. Mi immagino infatti che quanti avessero visto il primo film dei "doni" non riuscirebbero ad aspettare sino a giugno per vedere come va a finire. E quindi probabilmente vorrebbero leggerlo, visto che comunque la storia è già stata scritta.
Prima un commento sul film. Così e così. Bene le scene di azione, la recitazione della Watson eccezionale, discreta la suspense. All'inizio però stenta un po' a decollare ed in alcune parti è noioso. Ma forse la colpa è anche del plot del libro.
Veniamo infatti al volume, oggetto della recensione.
Attenzione **SPOILERS** - NON LEGGETE SE NON AVETE GIA' FINITO IL LIBRO

La parte migliore del libro è la storia di Silente, e delle cose che non ha detto ad Harry. Infatti il dubbio che Silente, il suo mentore, possa non essere così adamantino è un colpo da fuoriclasse. Nessuno avrebbe immaginato che il personaggio di Silente potesse essere messo in discussione ed invece la Rowling lo fa con grandissima maestria. Altrettanto bella è la storia dei doni della morte, che riesce riprendere uno dei "protagonisti" occulti della saga, cioè il mantello dell'invisibilità, inserendolo in maniera credibile nell'ultima ricerca di Voldemort. Ed anche tutta la trama che ruota intorno alle bacchette è credibile e si integra bene nella storia complessiva degli altri libri. Così come il ruolo dei Malfoy si completa.
La cosa che è piaciuta meno è la morte di Piton. Lui è uno dei grandi protagonisti della storia e il suo tradimento non tradimento è la parte portante della storia degli ultimi due libri. Forse si meritava una fine un po' più epica, con la possibilità magari di dire qualcosa a voce ad Harry e non solo lasciargli il filo dei memorie.
Altra cosa bruttarella è l'incontro post-mortem con Silente. Per carità.
Poi effettivamente quello che dà più fastidio è l'assoluta scontatezza di quello che succede. Si procede sfogliando le ultime pagine, già spaendo quello che accadrà, che è la cosa peggiore per un autore di romanzi.
L'unico vero colpo di scena è che Neville uccide Nagini. Il resto più o meno si sapeva già dal terzo libro della saga.
Possibile che Hermione e Ron si debbano mettere insieme?
Possibile che Harry e Ginni si debbano fidanzare?
Possibile che Voldemort debba per forza morire? non potrebbe ravvedersi? non avrebbe anche un significato migliore in un libro per ragazzi?
E poi possibile che lo debba fare per mano di Harry, trasformando quindi un ragazzino in un boia?
Non sarebbe stato più divertente se Harry si fosse innamorato di Bellatrix Lestrange ad esempio? o Hermione di Draco? o Ron di Ginny, introducendo anche il tema dell'incesto ;) ? Ovviamente sto scherzando, però secondo me di più si poteva fare. I buoni sono veramente troppo buoni, e l'unico cattivo che ha un ripensamento è il povero Draco, che alla fine mi sembra forse il personaggio più vero, un adolescente chiamato a fare il lavoro di un adulto che, ovviamente, fallisce per le sue insicurezze.
E comunque in generale ci sono troppi morti in questo libro. La tragedia della morte è molto forte e ha sempre un deciso appeal su un pubblico giovane, ma qui siamo all'eccesso. I personaggi se ne vanno come le mosche, pressochè nell'indifferenza generale. La vera tragedia non è in chi muore, ma in chi resta. Questo dovrebbe essere preso in considerazione dalla nostra amica scrittrice multimiliardaria.
Insomma regalatelo solo a chi vedendo il film è rimasto incantato dalla storia e non può resistere sino a luglio. Altrimenti meglio virare su qualcosa di George RR Martin, se piace il genere fantasy.
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