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mercoledì 9 maggio 2012

La biblioteca dei morti - Glenn Cooper, recensione

Questo romanzo comincia nel dicembre 782 in un’abbazia sull’isola di Vectis (Inghilterra), quando il piccolo Octavus, accolto dai frati per pietà, prende un foglio di pergamena e inizia a scrivere un infinito elenco di nomi affiancati da numeri. Una lista enigmatica e inquietante.
Ma questo romanzo comincia anche il 12 febbraio 1947, a Londra, quando Winston Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla sua morte. Una decisione atroce ma necessaria.
E poi questo romanzo comincia il 10 luglio 1947, a Washington, quando Harry Truman, il presidente della prima bomba atomica, scopre un segreto che, se conosciuto, scatenerebbe il panico nel mondo intero. Un segreto lontano e vicinissimo. Infine questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, a New York, quando il promettente banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore. E la stessa cosa succede ad altri cinque individui. Un destino crudele e imprevedibile.
E' il romanzo d'esordio di Glenn Cooper ed è un esordio con il botto. Naturalmente,le tre vicende,così apparentemente scollegate tra loro,finiscono col sovrapporsi e mescolarsi attraverso lo scorrere delle pagine del romanzo... Il punto forte del libro risiede certamente proprio in questi salti temporali continui,che stuzzicano il lettore a scoprire cosa lega le tre vicende,e allo stesso tempo rendono l'opera estremamente dinamica e poco noiosa.
Di contro,però',i personaggi sono davvero stereotipati (uno su tutti,il detective "reietto",dedito all'alcool e alle femmine,che si trasforma di nuovo in eroe...),il linguaggio narrativo direi scolastico e, secondo me,la trama mai veramente avvincente,forse anche per la scelta dell'Autore,piuttosto strana,di rivelare l'identità del killer precocemente,concentrandosi,nella parte finale del libro,sulle motivazioni alla base dei presunti omicidi, un po' tipo Io uccido di Faletti... In definiva,una lettura piacevole, leggera,che però, secondo me non appassiona alla lettura come altri romanzi del genere e per questo,non capisco come sia potuto diventare un "bestseller".
Potete regalarlo a una persona un po' noiosetta... :)
Glenn Cooper è nato nel 1953, è cresciuto nella periferia di New York.

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