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lunedì 7 maggio 2012

Carrisi - il suggeritore - recensione

Questo libro è il thriller d'esordio scritto da un autore italiano, che si confronta con un genere finora appannaggio dei grandi autori americani.
C'è però un qualcosa di finto nel manierismo della scrittura di Carrisi. A me è sembrato che abbia visto un po' troppi episodi dei serial televisivi, tipo CSI o Criminal Minds. E l'ambientazione "indefinita", non aiuta. Comunque è una storia che esplora la zona grigia fra il bene e il male. Qualcosa di altamente sconvolgente è successo, che richiede tutta la sagacia degli agenti della Squadra Speciale sotto la onniscente guida dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico sfaccettato, che li mette costantemente alla prova in un'indagine in cui ogni cattiveria porta un messaggio. Insomma niente di nuovo da Seven in poi...
Immancabile l'arrivo della bellocia Mila Vasquez, un'investigatrice specializzata guarda un po' nella caccia alle persone scomparse, che forma naturalmente un legame speciale con il belloccio dottor Gavila. Ma naturalmente un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome e un cognome all'abisso, ne scopre un altro ancora più profondo...
 Ho fatto una faticaccia a leggerlo. Avevo costantemente l'idea di qualcosa di costruito: come quando si va al cinema e invece di seguire la trama ammiri la splendida fotografia o le musiche scadenti: - troppo sangue e di violenza gratuita,
- personaggi stereotipati, così come le loro azioni e accoppiamenti
- descrizioni leziose e e infinatamente noiose, giusto per riempire le pagine. Ho pensato più volte di abbandonarlo.
E invece, purtoppo sono arrivata al finale. Non voglio rovinarvelo, se avete avuto in regalo questo libro, ma... io non l'ho capito. Auguri a voi che vi avventurerete nella lettura. Sconsigliato, non regaletelo!
Donato Carrisi:

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